“Qui Lino Manocchia da New York”. Con questa celebre frase che richiama il grande amico e collega Ruggero Orlando, il giornalista Rai Lino Manocchia ha voluto aprire il primo incontro di presentazione del libro “Lino e il microfono”, edito da Artemia, che si è tenuto a Giulianova, città natale dell’autore. 
 
Un testo molto apprezzato, che ripercorre un’intera vita votata al giornalismo, nel corso della quale, in qualità di corrispondente Rai da New York, Lino Manocchia ha intervistato i più grandi divi di tutti i tempi. 
 Lino Manocchia e Ruggero Orlando 

 Lino Manocchia e Ruggero Orlando 

 

Ora queste interviste sono state raccolte dalla casa editrice Artemia in un libro dall’indubbio valore giornalistico e culturale, che è stata presentato nel capoluogo abruzzese. Ad aprire la serata evento, il presidente dell’Accademia culturale internazionale “San Giovanni Crisostomo”, Giuseppe Del Zoppo, da sempre impegnato a sostenere la cultura nelle lettere, nelle scienze e nelle arti promuovendone lo studio e la conoscenza, e che già la scorsa estate ha insignito l’autore con il celebre Premio culturale organizzato dall’Accademia. 
 
Sono quindi seguiti gli interventi della preside delle classi accademiche, Maria Elena Cialente, del presidente del Circolo della Stampa Abruzzo, Marcello Martelli, del giornalista e caro amico dell’autore, Ludovico Raimondi e di Goffredo Palmerini, componente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo.
 

Quel che con chiarezza emerge sfogliando le pagine di “Lino e il microfono” è sicuramente la grande professionalità e umiltà dell’autore, nonché la sua immensa passione che, ancor oggi alla veneranda età di 92 anni, lo porta a scrivere e collaborare con quotidiani, riviste e giornali on-line italiani e statunitensi. 
 
Emerge la caparbietà di un uomo che, pur di vivere facendo ciò che ama, ha avuto il coraggio di mettersi in gioco e abbandonare amici e affetti per approdare dall’altra parte del mondo, come racconta in apertura del suo libro: “Ai primi del mese di marzo del 1946, abbandonai sogni, vanità e speranze che stavo costruendo nel mio lido natìo. Ero diretto, a bordo del Saturnia, verso il nuovo Continente che col tempo, mi avrebbe costruito un futuro carico di sorprese, novità, e la realizzazione di quel sogno accarezzato sin da ragazzo: vedere il grande ovale di Indianapolis”.
 
L’America, come lui stesso scrive, lo ingoiò letteralmente e gli aprì le porte del successo: le esperienze alla Rai, i giornali, i programmi televisivi e radiofonici. Tramite la “Voice of America” intervistò ben cinque presidenti degli Stati Uniti, numerosi campioni dello sport e icone del mondo del cinema hollywoodiano.
 
Fino ad arrivare ad essere il più giovane reporter inviato dalla Rai al 50° anniversario dell’Oscar Award di Hollywood. 
 
Ma la sensazione che si prova al termine della lettura di questo libro è quella di avere tra le mani la storia di un altro personaggio dalla vita tutt’altro che statica: Lino Manocchia, capace di arrivare con la sua intraprendenza e la sua ironia laddove altri hanno fallito. Al suo microfono nessuno è riuscito a sottrarsi, neppure uno schivo Paul Newman che, con il giornalista, condivideva la grande passione per i motori e la velocità. 

Receive more stories like this in your inbox