Si parla ancora con fervore di George Clooney e delle sue nozze. Dalle riviste di mondanità e gossip abbiamo saputo che George, ci scuserà la confidenza, si era comprato una casa a Laglio, lago di Como. Da quel momento la popolarità di questo assonnato paese sulle rive dello stupendo lago è diventata internazionale.
 
A solo un’ora da Milano, il lago di Como è una località dove trascorrere con piacere differenti tipologie di vacanze e una semplice fuga dalla città. Siate ovviamente consapevoli del fatto che la domenica molti milanesi sentono le necessità di questa fuga verso mete analoghe fra cui appunto i paesini nel comasco. 
 
Il lago di Como è anche emblema di grande eleganza, arte e cultura. Ville storiche e luoghi magici raccontano il fascino di un passato che fa sognare. Dal 2006 la bellezza del lago viene esaltata da una manifestazione musicale di grande rilievo che allieta le primavere e gli autunni: il Como festival lake.
L’associazione Amadeus Arte si occupa dell’organizzazione di ogni singolo evento. Il pubblico sarà ogni volta in luoghi storici e di grande fascino.
 
Il festival si svolge in alcune delle più belle località della Brianza e Lago di Como, presenta esibizioni di musica classica  di grande abilità nella performance, ma soprattutto ha prezzi democratici per poter fruire della armonia della musica. La sua direttrice artistica Floraleda Sacchi è una musicista di eccezionale livello e bravura che investe nel Festival tutta la sua passione per poterla trasmette al pubblico. Dopo aver studiato musica in Italia, Usa e Canada, incanta il pubblico con la sublimità del suono della sua arpa.
 
L’abbiamo conosciuta in occasione del festival e per i lettori de  L’Italo Americano ha concesso un’intervista.
 
Come è nato il progetto di concerti primaverili e autunnali sul lago dedicato alla musica classica?
Il progetto è nato nel 2006 e ha sempre avuto come filo conduttore l’unione delle bellezze del territorio con la buona musica. Nonostante i cambiamenti negli anni non abbiamo mai abbandonato questo concetto di base. 
 
Qual è la “missione” dell’associazione?
Promuovere la musica, i giovani compositori e gli interpreti italiani con concerti, dischi e pubblicazioni musicali. 
 
La musica classica e le location dove si svolgono gli spettacoli creano un insieme fiabesco. Come avete scelto le location?  
Ogni anno cerchiamo di inserire qualche nuovo luogo per una giusta varietà. Quest’anno siamo molto felici di avere inserito il museo del cavallo giocattolo. Un luogo assolutamente unico e veramente fiabesco. 
 
Rispetto ai precedenti anni la formula funziona o avete progetti per cambiare, sviluppare l’iniziativa?
Non vorremmo cambiare troppo la formula perché è la nostra identità. 
 
Facendo un bilancio complessivo siete soddisfatti?
Siamo soddisfatti del pubblico che ci segue e sostiene. Meno soddisfatti di certi enti che ci ignorano in quanto noi siamo indipendenti da ogni logica politica. Vediamo spesso cose molto spiacevoli. Mi pare che non siamo gli unici a dire che la meritocrazia non è di solito una prerogativa italiana. 
 
Progetti ed ambizioni future?
Poter avere più fondi ed ospitare qualche ensemble più grande. 
 
Avete avuto dei riscontri dal pubblico? 
Sì, abbiamo costantemente buone risposte e la gente ci dice sempre che i nostri concerti sono eccellenti. 
 
Come vengono scelti gli artisti?
In base alla loro personalità. I nostri concerti prevedono un contatto diretto con il pubblico e per noi è importante l’approccio in tal senso dell’artista. Poi ovviamente l’originalità e personalità delle proposte. La convinzione dell’artista in ciò che fa ha presa sul pubblico quanto la sua bravura. 
 
Quale filo conduttore lega le varie esibizioni?
L’individualità delle proposte e dunque una certa originalità e varietà. 
 
Quali sono i messaggi o contenuti che date? Cosa vorreste che arrivasse al pubblico?
L’importanza di sapersi fermare, ascoltare, condividere e fare del bello un requisito necessario al vivere. C’è chi dice che con la cultura non si mangia. Forse, ma si sviluppa una sensibilità che ci rende migliori verso il prossimo e magari svuoterebbe un po’ le pagine di cronaca sempre più piene. 
 
Quest’anno sono state proposte delle tessere per fruire della metà prezzo sulle esibizioni. Possiamo dire quindi musica, cultura, luoghi incantati e anche un po’ di marketing? 
Abbiamo iniziato varie forme di sconto per arrivare ad un pubblico diverso e avvicinarlo ai concerti. L’osservatorio italiano dei festival ci ha dato un premio per questo: “straight to the audience”. Ci ha fatto molto piacere. 
 
Cosa ci presenterà la sessione autunnale di esibizioni?
Due ottimi pianisti, una rassegna dedicata ai bambini, classici del repertorio ed esecutori-compositori che scrivono la propria musica. La musica classica è….come la definireste per descriverla a qualcuno di un altro mondo che non sapesse cosa sia?
Semplicemente un modo di fare musica. La qualità dipende poi da chi l’ha concepita e da chi la suona.
 

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