Il Palazzo Comunale di Cortona con la sua torre campanaria è il simbolo della cittadina toscana (Ph vidalouca1970 da Pixabay)

Tra i tanti buoni motivi per visitare Cortona, antica città di origine etrusca, di cui conserva ancora le mura, c’è anche una mostra che aiuta a ricostuire un pezzo della  storia d’Italia. In una delle colline più affascinanti della Toscana che si affaccia sulla Valdichiana con una vista mozzafiato di 180 gradi, che raggiunge i confini Umbri, lasciando intravedere il lago Trasimeno, Montepulciano e nelle giornate più chiare il monte Amiata, si può visitare la mostra “La grande guerra”. E’ stata organizzata dall’istituto del Pantheon della Guardia d’onore alle reali tombe di Roma con il patrocinio del comune di Cortona e il sostegno della Fondazione Settembrini.   

L’Istituto è un’associazione sorta nel 1878 per prestare il servizio di guardia alle tombe dei re d’Italia e mantenere viva la memoria legata alla Casa Savoia, al Risorgimento e alle tradizioni militari nazionali. Attualmente è la più antica associazione combattentistica e d’arma ancora esistente in Italia. Con le sue delegazioni è presente in quasi tutte le principali città italiane e anche all’estero compresi gli Stati Uniti,  che seguono attivamente gli accadimenti italiani. Per fare un esempio basti pensare che la delegazione di  Houston, recentemente, ha tenuto una cerimonia per ricordare le vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia.  

La delegata di zona dell’istituto della Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon, Maria Isolina Farina Forconi, ci spiega:  “E’ indiscutibile, è una manifestazione di grande spessore e importante impatto sulla gente. E’ allestita nelle sale di palazzo Casali e rimarrà aperta apera per un mese, perché tante persone possano rivivere e riappropriarsi di una memoria storica che per molti è qualcosa di molto lontano e legato esclusivamente a un momento vissuto attraverso i libri di scuola. La rassegna darà la possibilità, grazie alle tavole illustrate e alle spiegazioni con cui ogni immagine è affiancata, di immergersi nella Grande Guerra che segnò per i nostri bisnonni oltre che di un tragico evento bellico, anche un cambiamento radicale della società che avverrà di lì a qualche anno”.   Quindi una mostra per non dimenticare? “Sintenticamente il tutto si potrebbe riassumere in queste due parole ma servirà anche percostruire la memoria dei giovani, obiettivo che sarà aiutato da 34 pannelli tratti dai disegni di Achille Beltrame realizzati per la Domenica del Corriere durante i cinque anni del primo conflitto mondiale, oltre alla mostra di reperti bellici dell’epoca. Per tutta la durata della mostra ci saranno poi visite guidate volte a rendere più chiari i motivi di questa iniziativa”.  

Un importante tuffo nel passato perchè “partendo dal principio che non c’è futuro senza il passato, ci vogliamo adoperare perché tutti, e in particolare i più giovani, prendano coscienza dei fatti salienti che hanno costruito la nostra storia e quali eventi bellicosi il popolo italiano sia stato costretto a vivere”. Con la mostra si visita Palazzo Casali, conosciuto con il nome di Palazzo Pretorio, per aver ospitato i commissari fiorentini sul finire del Medioevo.  L’architettura dell’edificio risale al tredicesimo secolo e fino al Quattrocento fu abitato dalla signoria dei Casali. Alcuni stemmi, tuttora visibili, indicano la successiva sede dei commissari fiorentini. Prima di ospitare il Maec e altri spazi culturali, nel diciannovesimo secolo divenne la sede degli uffici statali del nascente Regno d’Italia.   

Oggi raccoglie le sale del Maec, Museo della Città Etrusca e Romana di Cortona e Museo dell’Accademia Etrusca e sorge  in un angolo che trasmette una suggestiva atmosfera medievale, di piazza Signorelli dedicata al maestro rinascimentale ha lasciato tracce indelebili della sua innovativa arte. Poco lontano c’è la centralissima Piazza della Repubblica, simbolo della cittadina toscana, dove sorge il Palazzo Comunale (XIV secolo, ricostruita nel 1514) con la sua caratteristica torre con l’orologio, edificata assieme a l’imponente scala di accesso al palazzo.


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