Si chiama Ingrid Alberini ma è conosciuta come In-Grid. Le sue canzoni hanno scalato i vertici delle classifiche di vendita in Francia, Austria, Svizzera, Svezia, Australia, Messico, Polonia, Ucraina, Grecia, Repubblica Ceca, Romania, Germania, Russia e più volte nella prestigiosa Billboard statunitense (dance radio air play, dance club song, album chart e song). Il suo repertorio comprende i grandi classici della musica francese e un’originale genere dance, che miscela elettronica e strumenti folk.
 
In-Grid, originaria di Guastalla, ha iniziato a cantare nei locali dell’Emilia, dove fu notata da Larry Pignagnoli e Marco Soncini, che le produssero “Tu es foutu” (2002), in cui la fisarmonica scandiva un ritmo inusuale in chiave dance. Il brano diventò un successo internazionale, dominando le classifiche di vendita e airplay. Il testo, scritto da In-Grid, ironizza su certe promesse che si fanno in amore: “Mi hai promesso il cavallo alato che non ho mai avuto, mi hai promesso il filo d’Arianna ma l’hai tagliato, mi hai promesso le note di Mozart, non il rumore dei piatti rotti, mi hai promesso che sarei stata la tua regina e ho avuto una scopa come scettro”. 
 
Negli Stati Uniti il successo del brano fu tale da essere inserito nel format “Queer Eye For The Straight Guy”, trasmesso in Italia con il titolo di “I fantastici cinque”.
Nel 2003, In-Grid ha pubblicato l’album “Rendez vous”, con hit quali “Shock”, “Ah, l’amour, l’amour”, “Je ne crois pas” e la ritmatissima “In-Tango”. Il disco ha rivelato con forza il talento di In-Grid, grazie a una vocalità resa ancora più convincente dalla lingua francese, esaltata dal ritmo dance e da strumenti classici quali chitarra acustica, violino e fisarmonica. Questa formula, pur nella sua semplicità, ha creato un mix originale che ben si adatta alla cantate emiliana.
 
In pochi anni, dal 2003 al 2011, Ingrid ha realizzato 5 album, ognuno basato su di un diverso genere musicale, dalla dance allo swing, dai classici francesi al burlesque, senza contare le versioni jazz mixate dai Réseau.
Nel 2004 esce “La vie en rose”, il progetto più impegnativo per la cantate italiana, che esegue brani di Georges Moustaki (Milord), Edith Piaf, Francis Lay (Un homme et une famme), Jacques Prevert (Les feuilles mortes), Gilbert Becaud (Et maintenant), Jaques Brel (Ne me quitte pas), sino a “Les champ Elysees” di Pierre Delanoe, quest’ultima non senza una punta d’ironia, quasi a stemperare la seriosità del repertorio. L’album rivela un’artista diversa, matura e intensa, che affronta i grandi classici sicura dei suoi mezzi; “Et maintenant” cattura l’attenzione e la tromba di Massimo Greco affascina; “La vie en rose” è da applausi. 
 
“Voilà”, il suo terzo album, è stato pubblicato in Europa, Australia e Nuova Zelanda. Non era facile ripetere il successo dei due precedenti lavori, soprattutto trattandosi di brani originali, “Mama Mia” fu il singolo di successo, un indovinato ritorno alla fisarmonica-dance, anche se l’effetto sorpresa era oramai svanito. La produzione è di buon livello e non manca qualche sorpresa (Jamais eu), lodevole il tentativo di esplorare la vocalità di In-Grid con la lingua inglese e il reggae.
 
Passano cinque anni prima di riascoltarla in “Passion”, un album camaleontico dove In-Grid si rinnova, come in “Vive le swing” (la versione club, raggiunse il primo posto nella classifica mondiale di DJ Tunes) e “C’est l’amour”, con arrangiamenti pop, meno melodici rispetto al passato, una terza via già esplorata nel lavoro precedente, qui più ripulita e con i toni quasi burlesque di “Papilonne sur moi”.
 
Nel 2011, pubblica “Lounge musique” un album con “L’été indien” (il brano scritto da Toto Cutugno e portato al successo da Joe Dassin), il remix di “Papillone sur moi”, la bellissima “Ange ou diable”, “Etienne”, e una serie di pezzi che si collocano tra passato e futuro, un processo artistico difficile, necessario, vincente.
Per la pubblicazione del cd “Tu es Foutu 2K12”, con 10 remix del brano, In-Grid collabora con i Réseau per le versioni “Original Jazz Mix” e “ Chill House Mix”, realizzando in seguito il singolo “Kiki Swing/Kiki La Belle” (2015). Il testo della canzone descrive una figura femminile magica, una “silhouette d’amour”, dalle movenze armoniose. Il brano è impreziosito dagli interventi solistici di un ispirato Fabrizio Bosso, jazzista e talento di fama internazionale.
 

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